Artista

Morandi Albano

Cognome
Morandi
Nome
Albano
Professione
Pittore
Luogo Nascita
Salò (BS)
Data Nascita
08 10 1958
Altezza
1,80
Capelli
Castani
Occhi
Castani
Segni Particolari
Nessuno
-

Intervista

1. Quali sono i fondamenti della tua ricerca (Art Identity)?
Dare senso al caso dicevano i dadaisti, quello che per il bruco è morte per il resto del mondo è una farfalla. Il mondo è la mia fonte d’ispirazione, in particolare le cose che gli altri scartano. Mi capita di accumulare cose e oggetti in studio per anni prima di riutilizzarli. Poi un bel giorno vedo il calcio di un vecchio fucile mentre tengo in mano un fiore essiccato e le due immagini si sovrappongono. Ma la stessa cosa capita anche per le cose che vedo e si imprimono nella mia mente. Qualche anno fa il titolo di una mia personale da Carla Pellegrini a Milano era: “Immagini rubate a memoria”.
2. Quali sono gli artisti che ti hanno fatto da linea guida nella tua ricerca?
Nel 1958 (anno in cui io sono nato l’8 ottobre) Licini riceve il leone d’oro dalla Biennale di Venezia e l’11 ottobre quando la Biennale è ancora in corso, muore a Monte Vidon Corrado, piccolo paesino dell’Appennino marchigiano, dove è sepolto. Naturalmente ho visitato la sua tomba. Licini fa parte della piccola schiera di artisti novecenteschi che con Odillon Redon (muore nel 1916), Paul Klee, Giorgio Morandi e Fausto Melotti hanno avuto grande influenza sul mio modo di pensare l’arte. La principale vicinanza con il loro lavoro sta nella magia e nella meraviglia. Ma un altro grande artista novecentesco ha influenzato enormemente la seconda parte del mio percorso artistico, Joseph Beuys. La sua idea di “Plastica Sociale” sta alla base del mio progetto “Meccaniche della Meraviglia”.
3. Definisciti come essere umano utilizzando tre aggettivi.
Per dirla alla Licini “Errante Erotico Eretico”.
4. Secondo la tua visione dove sta andando e dove vorresti che andasse, l’arte contemporanea?
Francamente non saprei definire cosa sia l’arte oggi, spesso mi capita di vederla dove meno me l’aspetto. Di sicuro quando la vedo so riconoscerla.

DUE PAROLE SUI SUOI LAVORI

Albano Morandi nasce a Salò l’8 ottobre 1958. Si diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, sotto la guida di Toti Scialoja e di Alberto Boatto. Nel 1981 fonda il “Teatro dell’Evidenza” con il quale mette in scena diverse opere. Nell’evidenza è rintracciabile e presente il primo elemento fondamentale e costante in tutto il percorso artistico di Albano Morandi: il mettere in rilievo la realtà delle cose che ci circondano. Nel 1984 Morandi inaugura la sua prima mostra personale di acquarelli su carta, o carta di riso montati a parete, al Centro d’arte Santelmo a Salò dal titolo Porta delle stelle. Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma e presenta per la prima volta i Formichieri Trampolieri. Contemporaneamente tra il 1987 e il 1988 Albano Morandi inizia a creare i primi oggetti scultorei, oggetti ironici che egli chiama Disegno capitello colonna. Le diverse serie di opere già citate compongono la produzione artistica di Morandi sino ai primi anni Novanta. In questo periodo appaiono i Kamikaze che possono essere considerati ulteriore evoluzione dei Cieli Estranei, opere più oggettuali in riferimento ai supporti che l’artista predilige per questi lavori: tavoli, scatole, bancali. Nel 1994 iniziano a prendere vita le prime installazioni grandi con la serie Se solo potessimo cadere e nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma espone l’installazione Officium. Iniziano così i Gesti Quotidiani come li chiama l’artista, piccoli oggetti riciclati. Nel 1986 e nel 1996 è invitato alla Quadriennale di Roma, nel 2000 vince il primo premio al 40° Premio Nazionale d’Arte Suzzara, nel 2007 partecipa alla 52^ Biennale di Venezia negli eventi collaterali “JOSEPH BEUYS DIFESA DELLA NATURA”. Nel 2003 è ideatore e curatore della Rassegna d’Arte Contemporanea “Meccaniche della Meraviglia”, di cui quest’anno ricorre il ventennale. Nel 2011 è protagonista contemporaneamente di ben cinque mostre, di cui quattro a Brescia e una a Milano. Tra il 2012 e il 2013 espone alla Galleria Maurizio Corraini di Mantova e alla libreria milanese 121+ Corraini, la grande installazione Song for Stella. Nel 2015 è uno dei protagonisti di (DIS)APPUNTI mostra curata da A. Zanchetta per il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. Per oltre quindici anni è stato il coordinatore delle mostre realizzate dalla Provincia di Brescia in Palazzo Martinengo, sul territorio provinciale e per altri Enti. Inoltre è stato coordinatore della Civica Raccolta del Disegno di Salò, Direttore Artistico dell’Accademia di Belle Arti LABA di Brescia e Arte & Event Manager dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Attualmente è il Direttore Artistico della Fondazione Vittorio Leonesio/LeonesiArte, un’importante realtà culturale nata nel 2013 a Puegnago del Garda. Nel 2021 Le Fondazioni Provincia di Brescia Eventi e Brescia Musei, gli dedicano una mostra antologica, per i suoi quarant’anni di lavoro artistico, presso Palazzo Martinengo Cesaresco. Tra le collaborazioni teatrali e performative sono da segnalare quelle con i compositori Antonio Giacometti, Giancarlo Facchinetti e Francesco Pennisi; con i musicisti Tristan Honsinger, Gianluigi Trovesi, Luca Formentini, Walter Beltrami e Gabriele Mitelli; con i poeti Attilio Lolini e Flavio Ermini, con i registi Lorenzo Vitalone, Mariano D’Ammacco e Mauro Avogadro.

 

 

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