Akelo Andrea cagnetti
BABEL (TRIBUTE TO BRUEGEL) 2012 Acciaio trattato con ossidi, finitura con vernice trasparente A 44,3- diametro esterno da 38,5 a 41 cm
Fidippide (01) 2020 (L'Emerodromo) Acciaio finitura con vernice a polvere colorata A 129- L 60- P 109 cm
Prometeo (01) 2020 Acciaio finitura con vernice a polvere colorata A 106- L 66- P 42,5 cm
Funzione d'onda 18n P03 Acciaio con vernice a polvere trasparente, metallizzata, opalescente A 59,3- L 80,5 cm
Funzione d'onda 18 P08 Acciao inox A 50- L 70 -P 50 cm
Funzione d'onda 20 011 Acciaio inox A 45- L 45 cm
Andrea Cagnetti, in arte Akelo, è un orafo, designer e scultore italiano, noto a livello internazionale per il percorso creativo estremamente articolato e supportato da studi e ricerche in ambiti disparati. Nasce nel 1967 a Corchiano (Viterbo), paese costruito sulle rovine della leggendaria città etrusca di Fescennia. Non solo il luogo, ma anche l’educazione lo portano a compiere il suo destino: diventare un artista e maestro orafo. Fin da adolescente, si concentra sulle tecnologie degli antichi, inerenti la metallurgia, la ceramica, la medicina e la lavorazione delle pietre del vetro e delle stoffe. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, si trasferisce a Roma dove, per alcuni anni, lavora come grafico pubblicitario. Poi decide di lasciare i ritmi frenetici della grande città per tornare al paese d’origine, dove si dedica esclusivamente alla sua vocazione, assumendo il nome d'arte di Akelo (da Acheloo, dio greco delle acque). Una vocazione non intessuta di protagonismo, mondanità, viaggi e movimenti convulsi, come spesso accade. Piuttosto coltivata in un ritiro monastico, nel silenzio e nella pace della terra etrusca. Proprio come un vero uomo del Rinascimento - che ha voluto isolarsi nella sua minuscola “bottega” - quale lui si sente ed è. Oggi le sue opere traggono ispirazione da un corpus di
studi provenienti ora dal sapere antico e alchemico, ora da sollecitazioni scientifiche contemporanee, inneggiano sia alla classicità, sia all’astrazione più audace. Assai diverse tra loro - a conferma di un eclettismo e una visionarietà rari sulla scena artistica contemporanea -, sono permeate da un’unica finalità: Bellezza e Armonia. Esposte in diverse mostre di carattere nazionale e internazionale, negli ultimi anni, alcune sono state acquisite da importanti musei e collezioni private. Molteplici i riconoscimenti della critica, degli studiosi e dei media in tutto il mondo, innumerevoli le pubblicazioni, le recensioni e le apparizioni televisive a lui dedicate, che sottolineano non solo il talento e l’originalità stilistica dell’artista, ma anche il valore delle sue ricerche, argomento di studio in molti istituti d’arte.* Tutti i lavori scultorei di Akelo sono realizzati utilizzando, come materia prima, scarti industriali di acciaio, che iniziano così una nuova vita, trasformandosi in opere d'arte di lunga durata, secondo i principi dell'upcycling.
Questa pratica prevede, appunto, l'uso di materiali di scarto che, terminato il loro ciclo di vita, vengono trasformati in nuovi oggetti con una funzione inedita e un valore aggiunto. Ben diverso dal semplice riciclo, l'upcycling, oltre a creare valore, combatte la cultura dell'usa e getta, permette di contenere i consumi di energia e ridurre i costi di materie prime e produzione, diventando cosi un esempio virtuoso della filiera dell'economia circolare