Carlo Bernardini (Viterbo, 1966) vive e lavora a Milano dove è docente di indirizzo e titolare di cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla “Divisione dell’unità visiva” edito da Stampa Alternativa. Opera con la fibra ottica dal 1996. Il suo meticoloso percorso di astrazione è una graduale ricerca sull'elemento della linea per conquistarne l'essenza, quasi un voler tracciare l'invisibile. La sua ricerca visiva s’incentra oggi sul concetto di trasformazione percettiva dello spazio attraverso opere tese fra dimensione scultorea ed installativa. Le installazioni ambientali, realizzate con fibre ottiche e superfici elettro-luminescenti creano uno spazio di luce architettonico mentale, incorporeo ma visibile, che cambia totalmente la funzione e la struttura dell’ambiente reale. La luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i punti di vista e secondo gli spostamenti dello spettatore, che si trova a vivere dentro l’opera. É ormai costante la sua presenza nelle mostre di settore e nei festival internazionali dedicati alla light art ed ai linguaggi sperimentali multimediali. Tra le mostre si segnalano nel 1996 a Roma la XII Quadriennale, nel 2002 la XX Triennale di Milano, Sculpture Space a Utica (NY), la XIV Quadriennale al Palazzo Reale a Napoli (2003), le installazioni al Museo Paço Imperial di Rio De Janeiro (2004), a Valencia (2008) alla Ciudad De Las Artes Y Las Ciencias, Event Orizon (2007) allo Swing Space di New York. Nel 2009 per Art First presenta a Bologna Codice Spaziale in Piazza S. Stefano, a New York viene invitato al D.U.M.B.O. Art Festival, e dai Musei della Lombardia al progetto Twister per il MAM di Gazoldo degli Ippoliti (MN) ed alla GAM di Gallarate. Nel 2010 realizza grandi installazioni per Luci d’Artista a Torino, La Scultura Italiana del XXI sec. alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, al NIMK di Amsterdam, alla Spuiplein dell’Aja e all’Art Light Domaquarée a Berlino. Del 2011 sono le mostre a Londra in The Arc Show e alla Kinetica Art Fair nella University of Westminister, alla Bocconi Art Gallery di Milano, ed al MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Nel 2012 installa un'opera alla Funarte di Belo Horizonte; nel 2013 presso la House Peroni di Londra, il Macro Testaccio di Roma, e a Metz nell’ambito della Nuit Blanche 06 con l’installazione Submerged Breath presso la Square duLuxembourg nelle acque della Moselle Canalisée. Nel 2014 realizza a Prato, l'installazione permanente Il Passo della Luce in collaborazione con il Museo Pecci; espone con il progetto Invisible Dimensions per la 4th edizione della Bienal del Fin del Mundo a Mar del Plata e negli Emirati Arabi alla 17th edizione dell’Islamic art festival di Shariah, presso lo Sharjah Art Museum. Nel 2015 Bernardini è invitato a Curitiba nella Bienal de Curitiba al Museu Oscar Niemeyer, alla Pop Austin 2015 ad Austin (TX) ed a Bratislava per Sculpture and Object XX, al Milan DobešMuseum. Nel 2016 realizza la grande installazione Dimensioni Invisibili presso “La Porta di Milano”, al Terminal 1 dell’Aeroporto di Malpensa e l’installazione presso la Global Innovator Conference 2016 all’898 Innospace di Pechino. Nel 2019 è invitato alla XXII edizione di Luci d’Artista a Torino. Nel 2020 realizza installazioni e sculture presso la Casa del Mantegna di Mantova per la Biennale di Light Art e le Cisterne romane di Palazzo Acquaviva ad Atri (TE) per la VII Edizione di Still of Peace Italia/Giappone. È del 2021 la personale tenuta al Palazzo Tagliaferro di Andora; nel 2022 è stato nuovamente invitato alla Biennale di Light Art di Mantova alla la Casa del Mantegna. È del 2023 la grande installazione site specific Il punto dell’infinito, estesa per l’intera larghezza del cortile presso la Fabbrica del Vapore di Milano.