Artista

Dominici Diego

Cognome
Dominici
Nome
Diego
Professione
Artista
Luogo Nascita
Torino
Data Nascita
04 10 1980
Altezza
1,90
Capelli
Un bel ricordo
Occhi
Castani
Segni Particolari
Nessuno
-

Intervista

Quali sono i fondamenti della tua ricerca (Art Identity) ?
Mi ha sempre guidato il bisogno di trasformare quello che sentivo e vedevo in qualcosa capace di comunicare con gli altri; la spinta alla creazione è sempre servita a sfamare la necessità di creare e di rendere evidente una mia visione. Ho sempre scritto, ma la svolta è arrivata quando ho capito che la fotografia era il linguaggio più giusto per me. Amo la fotografia e vorrei riuscire ad utilizzarne tutte le potenzialità alternative per raccontare l’umano e le mie visioni.
Quali sono gli artisti che ti hanno fatto da linea guida nella tua ricerca?
Ho sempre provato una forte attrazione per la pittura Barocca, infatti amo la fotografia di Olaf Erwin e tutto il suo lavoro. Negli ultimi anni ho approfondito la mia conoscenza del movimento spazialista. Ma alla fine mi viene difficile scegliere un solo artista o un movimento, l’arte rimane un infinito stimolo per la mia vita.
Definisciti come essere umano utilizzando tre aggettivi.
Curioso, paradossale e appassionato
Secondo la tua visione dove sta andando e dove vorresti che andasse, l’arte contemporanea?
Non so quale sia la direzione dell’arte essendo un flusso, continuo e mutevole. Ma questa non-consapevolezza ci spinge con curiosità alla scoperta di nuovi modi di comunicazione.

DUE PAROLE SUI SUOI LAVORI

Classe 1980, Diego Dominici si avvicina alla fotografia spinto da una passione viscerale. L’attenzione per i dettagli, la precisione tecnica e il rigore compositivo gli permettono di trasformare questa passione in un mestiere nel 2008, anno in cui inizia a lavorare nell’ambito della fotografia a livello nazionale e internazionale. Attualmente, vive e lavora a Torino, affiancando alla propria professione la continua ricerca fotografica in ambito artistico. Descrivere i lavori di Diego Dominici vuol dire immergersi nella psiche umana, scavare negli abissi più reconditi dell’inconscio dell’Uomo. L’estetica, punto di partenza e d’arrivo della ricerca artistica di Diego, diventa il mezzo principale attraverso cui sviscerare le ossessioni, le devianze e le incapacità affettivo-cognitive della quotidianità umana: a volte un “pugno nell’ occhio”, altre una carezza, i suoi scatti celano sempre racconti, narrazioni profonde, che squarciano la bidimensionalità dello scatto per indagare i grovigli dell’interiorità umana. All’osservatore la scelta: soffermarsi su un’estetica sempre meticolosamente e rigorosamente studiata e levigata, o approfondire l’indagine.

La serie Atman (essenza) è il risultato di una lunga ricerca estetica, dove l’autore ha utilizzato dei filtri fisici (vetri, pannelli e vari materiali plastici) attraverso cui ha fotografato svariati soggetti. In quest’ultima serie di fotografie, il tessuto costituisce una nuova frontiera, attraverso cui l’essenza dell’individuo si manifesta, mutando la sua forma, creando nuove superfici che si muovono tra luci e ombre. Questa nuova pelle, che diventa sia un involucro sia una superficie, si confonde con la volontà del soggetto per creare nuove forme involontarie, facendo divergere il significato dal significante. Atman è un progetto fotografico che ci parla di problemi di comunicazione e di relazione, della distanza e dell’isolamento, dell’accettazione e della volontà di reagire.

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