Artista

Morales Ernesto

Cognome
Morales
Nome
Ernesto
Professione
Artista
Luogo Nascita
Montevideo, Uruguay
Data Nascita
04 12 1974
Altezza
1,95
Capelli
castani
Occhi
castani
Segni Particolari
nessuno
-

Intervista

Quali sono i fondamenti della tua ricerca (Art Identity) ?
La mia ricerca artistica si contraddistingue per essere incentrata su tematiche legate all'impermanenza, alla memoria e alla distanza attraverso l'elaborazione pittorica, sia di elementi tratti dalla natura colti nella loro dimensione simbolica, che di paesaggi onirici avvolti dal silenzio di atmosfere metafisiche. Il tutto si manifesta nella presenza della luce rappresentata in immagini che raffigurano nuvole, nebulose o foreste, o anche concretizzata nella materia pittorica fatta di appunto di luce, che nelle sue variegate declinazioni diventa un elemento centrale per la composizione dell’opera. Il mutamento della natura con la conseguente contemplazione di queste trasformazioni è un concetto che mi interessa approfondire perché ritengo che comprendere lo stato di interconnessione tra tutti gli elementi che compongono la nostra vita possa nutrire il nostro pensiero verso orizzonti più vasti.
Quali sono gli artisti che ti hanno fatto da linea guida nella tua ricerca?
Ci sono tanti e molto diversi tra di loro, alcuni sono stati fondamentali per la loro opere, altri invece per il pensiero che era alla base della loro produzione artistica. Un breve elenco potrebbe essere: Piero della Francesca, Caspar Friedrich, William Turner, i Preraffaelliti, Antoni Tàpies. Alcune proposte del Color Field americano, ma anche l’arte estremo orientale e l’arte araba
Definisciti come essere umano utilizzando tre aggettivi.
Non saprei definirmi perché la definizione mi porta a pensare a un concetto chiuso o definito, mentre che credo che l’artista e l’arte e in generale abbiano a che fare con l’apertura e la dinamicità
Secondo la tua visione dove sta andando e dove vorresti che andasse, l’arte contemporanea?
Considero che assistiamo a un momento di grande cambiamento nell’arte contemporanea, i sistemi di legittimazione e di circolazione delle opere validi fino a qualche anno fa sono adesso obsoleti. Non ci sono da decenni paradigmi né correnti che possano dare una struttura al pensiero artistico. Questo apre il campo artistico a una grande libertà, dove effettivamente l’artista può mettersi profondamente in discussione e fare ricerca onesta intellettualmente, creando nuovi metodi e percorsi per fare circolare il proprio lavoro, senza pregiudizi né etichette. Considero che il momento attuale sia propizio per esercitare la vera libertà creativa e scommettere su strade ancora insolite, questo perché la mancanza di strade segnate valide apre la porta verso la sperimentazione e l’approfondimento onesto del proprio pensiero.

Due parole sui suoi lavori

L’artista argentino Ernesto Morales nasce nel 1974 a Montevideo, in Uruguay, e inizia la sua carriera a Buenos Aires dove ha vissuto fino al 2006 per poi trasferirsi in Europa. Dopo un primo periodo a Parigi stabilisce il suo studio in Italia, inizialmente a Roma e dal 2011 a Torino.  

La sua carriera artistica lo ha condotto negli ultimi venti anni a realizzare mostre in musei e gallerie d’arte in molti Paesi, tra i quali Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Spagna, Ungheria, Cina, Singapore, Malesia, Tailandia, Argentina, Brasile, Messico e Uruguay. Ha partecipato a numerose fiere internazionali e tra il 2009 e il 2015 ha rappresentato istituzionalmente i Governi di Italia, Argentina e Uruguay con una serie di importanti esposizioni personali realizzate in vari musei. 

Nel 2019 viene allestita a New York la sua retrospettiva “Mindscapes” presso il Consolato Generale della Repubblica Argentina.

Negli ultimi anni sono stati pubblicati molti volumi monografici dedicati al suo lavoro tra i quali: “Memoria dell’impermanenza” (Cuneo – New York, 2019), “Il Tempo della Distanza” (Genova, 2010), “The invisible bridges” (Singapore, 2014), “Traces of memory” (New York, 2015), “Il giorno come la notte” (Torino, 2015), “Distance” (Milano, 2016), “Aurum” (Milano, 2017), “Mari migranti” (Rapallo, 2012).

Formazione: Durante il periodo formativo a Buenos Aires, nel 1999 ha ottenuto il titolo di Professore di Belle Arti e nel 2005 ha conseguito un Dottorato in Arti Visive presso l’Universidad de Bellas Artes. Dal 1999 al 2006 ha insegnato Pittura e Storia dell’Arte presso l’Universidad de Buenos Aires e ha rivestito l’incarico di Direttore dell’Academia de Bellas Artes de Buenos Aires.

La ricerca artistica di Ernesto Morales si contraddistingue per un forte impegno teso ad indagare tematiche legate all’impermanenza, alla memoria e alla distanza attraverso l’elaborazione pittorica sia di elementi tratti dalla natura colti nella loro dimensione simbolica, che di onirici paesaggi urbani avvolti dal silenzio di atmosfere metafisiche.

 

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