Artista

Vitali Massimo

Cognome
Vitali
Nome
Massimo
Professione
Fotografo
Luogo Nascita
Como
Data Nascita
01 01 1944
Altezza
1,80
Capelli
Bianchi
Occhi
Verdi
Segni Particolari
Nessuno
-

Intervista

1. Quali sono i fondamenti della tua ricerca (Art Identity) ?
Sono interessato alle persone, a osservarle nei loro atteggiamenti più ordinari. Dal 1994 ho scelto di fotografare vari luoghi di socialità e in particolare la spiaggia perché penso sia il luogo dove i soggetti si mettono più facilmente a nudo e quindi dove riesco ad osservare meglio le loro relazioni interpersonali e il rapporto che instaurano con lo spazio circostante.
2. Quali sono gli artisti che ti hanno fatto da linea guida nella tua ricerca?
Eugene Omar Goldbeck per le sue foto panoramiche a gruppi di persone negli anni ’20, Jeff Wall per la complessità degli avvenimenti rappresentati nelle fotografie, i fotografi tedeschi della Scuola di Düsseldorf per l’utilizzo del grande formato e, più in generale, la pittura Rinascimentale, dove veniva utilizzata una prospettiva rialzata e dove una profusione di figure umane andava a riempire il quadro.
3. Definisciti come essere umano utilizzando tre aggettivi.
Curioso, insistente, disponibile.
4. Secondo la tua visione dove sta andando e dove vorresti che andasse, l’arte contemporanea?
Non credo di avere la possibilità di esprimere in poche righe un mio parere sul presente e sul futuro dell’arte contemporanea.

DUE PAROLE SUI SUOI LAVORI

Massimo Vitali è nato a Como nel 1944. Si è trasferito a Londra dopo il liceo, dove ha studiato fotografia al London College of Printing. All'inizio degli anni Sessanta inizia a lavorare come fotoreporter, collaborando con molte riviste e agenzie in Italia e in Europa. In questo periodo conosce Simon Guttmann, il fondatore dell'agenzia Report, che diventerà fondamentale per la crescita di Vitali come "Concerned Photographer". All'inizio degli anni Ottanta una crescente sfiducia nella convinzione che la fotografia avesse una capacità assoluta di riprodurre le sottigliezze della realtà, ha portato a un cambiamento nel suo percorso professionale. Ha iniziato a lavorare come direttore della fotografia per la televisione e il cinema. Tuttavia, il suo rapporto con la macchina fotografica non è mai cessato e alla fine ha rivolto nuovamente la sua attenzione alla "fotografia come mezzo di ricerca artistica". La sua  serie di panorami di spiagge italiane, denominata Beach Series, è iniziata nel 1995, alla luce dei drastici cambiamenti politici in Italia. Vitali iniziò a osservare con molta attenzione i suoi connazionali. Ha rappresentato una "visione igienizzata e compiacente della normalità italiana", rivelando allo stesso tempo "le condizioni interne e i disturbi della normalità: la sua falsità cosmetica, allusioni sessuali, svago mercificato, senso di benessere illuso e conformismo rigido". [Whitney Davis, "How to Make Analogies in a Digital Age" in October Magazine, Summer 2006, n.117, p.71-98.] Negli ultimi 12 anni ha sviluppato un nuovo approccio alla rappresentazione del mondo, illuminando l'apoteosi della Mandria, esprimendo e commentando attraverso le forme più intriganti e palpabili dell'arte contemporanea. Attualmente vive a Lucca. Le sue opere sono presenti all’interno di prestigiose collezioni come il Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, il Centro per L’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, il Guggenheim di New York, il Metropolitan Bank Trust Photo Collection di Chicago e il Centre Pompidou Musée National d’Art Moderne di Parigi.

 

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