Riccardo Guarneri è un pittore che appartiene alla grande dimensione del segno e viene riconosciuto come un Maestro del colore. Ha partecipato a due Biennali di Venezia, nel 1966 e nel 2017 e alla Biennale di Parigi nel 1967. Osservando i suoi lavori, si nota come quelle che a primo impatto, l’occhio riconosce come forme geometriche, in realtà tendono ad annullarsi, trasformandosi in pure trasparenze luminose, in tracce cromatiche e segniche appena visibili. Opere definite “a lento consumo” dallo stesso autore. Capaci di “catturare l’aria, l’ossigeno”. Siamo davanti a un paesaggio dell’anima, dove ognuno di noi riconoscerà sé stesso in una diversa sfumatura.
Le delicate figure vanno sempre a discostarsi rispetto al centro del telaio, per dirigersi verso i margini, fino a tratti a uscire da esso. I lavori degli anni 2000 presentano colori più vivaci e vividi rispetto alle opere degli anni 60-70 che rivelano invece, l’amore che l’artista prova verso i paesi nordici e i colori freddi, terrosi e grigi. La sua costante ricerca di luce e delle sue variazioni va di pari passo con la forte musicalità presente nelle sue opere. Infatti, Guarneri parte proprio dalla musica e si avvicina successivamente all’arte. Oggi le sue opere si trovano all’interno di prestigiose collezioni e in musei quali il Centre Pompidou di Parigi e il Museo del Novecento di Milano.
Inizia a dipingere nel 1953. I suoi primi studi sull'astratto si collocano nell'area informale. La prima mostra personale è a l'Aia nel 1960. Nel 1962 comincia a interessarsi al colore in quanto luce, alla grafia come pittura e ai problemi inerenti alla percezione visuale. Nascono i primi quadri chiarissimi in cui lo spazio viene scandito da variazioni luminose e le cui superfici sono trattate prevalentemente a matita. Questi quadri vengono esposti per la prima volta nel 1963 nella personale a “La Strozzina” di Palazzo Strozzi. Dal 1964/65 in poi il lavoro di Guarneri acquista una struttura più rigorosa e geometrica. È cofondatore del gruppo Tempo 3 che si proponeva come il terzo tempo della pittura astratta dopo l'astrattismo geometrico e l'informale. Le sue opere si collocano negli ambiti della pittura aniconica e analitica.