Artista

Guarneri Riccardo

Cognome
Guarneri
Nome
Riccardo
Professione
Pittore
Luogo Nascita
Firenze
Data Nascita
12 09 1933
Altezza
1,80
Capelli
Bianchi
Occhi
Castani
Segni Particolari
Nessuno
-

Intervista

1. Quali sono i fondamenti della tua ricerca (Art Identity) ?
I fondamenti della mia ricerca sono: la luce, la leggerezza del colore e la tensione che l'opera deve produrre nella sua meditata lettura.
2. Quali sono gli artisti che ti hanno fatto da linea guida nella tua ricerca?
Gli artisti guida sono, agli inizi, numerosi, perché tanti sono gli artisti che mi hanno preceduto e che ho ammirato… Citerò tra i primi Paul Klee, poi con l'informale Wols e Rembrandt degli ultimi autoritratti (luci e ombre). Poi agli inizi degli anni Sessanta ho eliminato ombre e colori scuri per evidenziare la luce ed i suoi effetti poetici, ma soprattutto ho cercato dentro me stesso e ho realizzato quadri pressoché invisibili e di difficile lettura.
3. Definisciti come essere umano utilizzando tre aggettivi.
Non so rispondere
4. Secondo la tua visione dove sta andando e dove vorresti che andasse, l’arte contemporanea?
L'arte è imprevedibile, non è raggiungibile razionalmente. Non avrei mai immaginato ai miei esordi, sessant'anni fa, che molto del fare artistico di oggi si sarebbe realizzato con costosissime e spettacolari installazioni che a volte ci ricordano particolari di Luna Park. Ma poi chissà, ci sarà un ritorno ad un nuovo Umanesimo? Forse, perché in arte tutto si ripete, ma rinnovandosi continuamente, mantenendo tracce del nostro storico passato.

Due parole sui suoi lavori

Riccardo Guarneri è un pittore che appartiene alla grande dimensione del segno e viene riconosciuto come un Maestro del colore. Ha partecipato a due Biennali di Venezia, nel 1966 e nel 2017 e alla Biennale di Parigi nel 1967. Osservando i suoi lavori, si nota come quelle che a primo impatto, l’occhio riconosce come forme geometriche, in realtà tendono ad annullarsi, trasformandosi in pure trasparenze luminose, in tracce cromatiche e segniche appena visibili. Opere definite “a lento consumo” dallo stesso autore. Capaci di “catturare l’aria, l’ossigeno”. Siamo davanti a un paesaggio dell’anima, dove ognuno di noi riconoscerà sé stesso in una diversa sfumatura.

Le delicate figure vanno sempre a discostarsi rispetto al centro del telaio, per dirigersi verso i margini, fino a tratti a uscire da esso. I lavori degli anni 2000 presentano colori più vivaci e vividi rispetto alle opere degli anni 60-70 che rivelano invece, l’amore che l’artista prova verso i paesi nordici e i colori freddi, terrosi e grigi. La sua costante ricerca di luce e delle sue variazioni va di pari passo con la forte musicalità presente nelle sue opere. Infatti, Guarneri parte proprio dalla musica e si avvicina successivamente all’arte. Oggi le sue opere si trovano all’interno di prestigiose collezioni e in musei quali il Centre Pompidou di Parigi e il Museo del Novecento di Milano.

Inizia a dipingere nel 1953. I suoi primi studi sull'astratto si collocano nell'area informale. La prima mostra personale è a l'Aia nel 1960. Nel 1962 comincia a interessarsi al colore in quanto luce, alla grafia come pittura e ai problemi inerenti alla percezione visuale. Nascono i primi quadri chiarissimi in cui lo spazio viene scandito da variazioni luminose e le cui superfici sono trattate prevalentemente a matita. Questi quadri vengono esposti per la prima volta nel 1963 nella personale a “La Strozzina” di Palazzo Strozzi. Dal 1964/65 in poi il lavoro di Guarneri acquista una struttura più rigorosa e geometrica. È cofondatore del gruppo Tempo 3 che si proponeva come il terzo tempo della pittura astratta dopo l'astrattismo geometrico e l'informale. Le sue opere si collocano negli ambiti della pittura aniconica e analitica.

;