Sonia Costantini quando spiega il suo lavoro, utilizza l’espressione “pittura di colore”. Questo rivela subito che quelle che a un primo impatto potrebbero essere percepite come tele monocrome, in realtà nascondono una dimensione cromatica che prevede l’uso di una pluralità di colori. Infatti, la costruzione del tono, avviene attraverso tante velature di più colori ad acqua. L’artista, una volta prescelta la pigmentazione che dia il senso all’opera stessa, si dedica a creare il corpo vero e proprio della materia pittorica. Questo passaggio avviene attraverso l’uso della pittura a olio che emula la stessa tonalità dello strato primario di acquarelli. L’artista satura l’intero perimetro della tela, attraverso un gesto ritmato, costante e meditato che arriva alla ritualità. Il legame di Sonia Costantini con la corrente della pittura analitica si allontana quando l’indagine si sposta dal come costruire un quadro e analizzare tutte le sue componenti, al porre l’attenzione sul suscitare le emozioni di chi si trova davanti ai suoi arancioni, rossi, blu, verdi, gialli, rosa…
Giuseppe Panza di Biumo, parlando dei lavori della Costantini affermava: «I quadri di Sonia Costantini non sono riproducibili. È una situazione comune a tutte le opere d’arte in cui il colore è il tema ultimo ed esclusivo. Una qualità poco visibile della superficie del quadro che solo un occhio attento può vedere. Ogni evoluzione è una nuova esperienza, richiede uno sforzo».
Sonia Costantini inizia a esporre nei primi anni Ottanta, sin dagli esordi la sua ricerca artistica è rivolta all’indagine sulla pittura e principalmente ai valori luministici del colore. Numerose le mostre personali e collettive in spazi pubblici in Italia e all’estero. Tra queste si ricordano: PAC di Ferrara, BCE di Francoforte, Diözesanmuseum e Sankt-Anna Kapelle di Passau, Grand Palais di Parigi, Kölnisches Stadtmuseum di Colonia, Palazzo Te, Palazzo Ducale e Fondazione Le Pescherie di Mantova, Museo Etnografico di San Pietroburgo, Chiostro del Bramante in Roma, Palazzo Sarcinelli di Conegliano, Università Bocconi di Milano, Villa Contarini di Piazzola s/Brenta, Rocca di Senigallia, Chiostro M9 di Mestre. Ha esposto in numerose gallerie private: Colonia, Monaco, Francoforte, Los Angeles, Vienna, Friburgo e in diverse gallerie Italiane. Tra le più recenti, si ricordano la personale alla Galleria Il Milione di Milano del 2020; la rassegna “Astratte” a Villa Olmo di Como del 2022 e la personale “Transiti” alla Fondazione Leonesio di Puegnago sul Garda sempre nello stesso anno. Attualmente è in corso la mostra “Abitare l’eternità. Sonia Costantini e l’icona Sacra” al Museo Diocesano di Brescia. Sue opere sono presenti in varie collezioni italiane e straniere pubbliche e private, tra queste la Collezione Giuseppe Panza di Biumo.